I percorsi da fare a piedi in Toscana e in Italia sono tantissimi: ecco tutti i consigli per tutti gli amanti della natura e del trekking, per un turismo open-air.
I Cammini d’Italia: nuovi percorsi a piedi da fare in Toscana
Le restrizioni imposte dal Covid-19 hanno imposto a tutti noi forti limitazioni e la voglia di stare all’aria aperta è adesso ancora più comune a tutti. Camminare, sentire il sole sulla pelle, respirare a pieni polmoni: sono questi i nuovi bisogni di oggi.
In parte, una risposta a questa esigenza ci viene data dai Cammini: itinerari da percorrere a piedi (ma spesso anche in bici o a cavallo) che attraversano l’Italia da nord a sud. In Toscana è stato recentemente tracciato un nuovo itinerario che è di particolare interesse per noi – il Cammino di San Jacopo in Toscana.
Il Cammino di San Jacopo in Toscana
Immerso nel cuore della Toscana più autentica, questo percorso si sviluppa lungo circa 100km e attraversa cinque città d’arte tra le più belle: Firenze, Prato, Pistoia, Pescia e Lucca. Custodi di tesori artistici e culturali unici, queste città rappresentano le tappe che i camminatori – o pellegrini – raggiungono, una dopo l’altra.
Per la sua stessa caratteristica di essere un cammino prevalentemente “cittadino”, il percorso include diversi tratti su asfalto ma le bellezze verdi non mancano. Si attraversano campi e prati, tratti collinari dalla vista spettacolare, argini di fiumi; ma anche piccoli borghi, paesini sospesi nel tempo, centri incontaminati.
Le città-tappe che il Cammino tocca non hanno poi certamente bisogno di presentazioni. Dalla splendida Firenze, nota in tutto il mondo, a Prato, Pistoia e Pescia, cittadine ricche di tesori artistici meno noti, fino ad arrivare alla grande Lucca, elegante e unica per bellezza e fascino.
Pistoia, Minor Santiago
Non si può parlare del Cammino di San Jacopo in Toscana senza parlare di Pistoia.
Pistoia è una cittadina protetta dal Patrono San Giacomo (localmente chiamato Jacopo) fin dal 1145. In quell’anno arrivò in città una preziosa reliquia portata da due pellegrini direttamente da Santiago de Compostela. Questa reliquia, un piccolo frammento osseo del cranio, segnò l’inizio del culto jacopeo a Pistoia e trasformò la città in una mèta di pellegrinaggi da tutto il mondo.
Possiamo affermare infatti che da quel momento storico in poi Pistoia divenne la Minor Santiago, ovvero una seconda, piccola Santiago de Compostela nel cuore dell’Europa.
Ecco dunque che all’interno del percorso del Cammino di San Jacopo in Toscana Pistoia diventa sia tappa che mèta dell’itinerario. Tutti i camminatori e pellegrini che vi si avventurano, per turismo o devozione, si fermano in città per entrare in Cattedrale e ammirare l’opera magna dedicata al Santo.
L’Altare d’Argento di San Jacopo
L’arrivo della reliquia a Pistoia nel 1145 suscitò una grandissima risposta nel popolo pistoiese. Il culto jacopeo prosperò florido fin da subito e in onore del Santo venne realizzato un altare imponente, completato nell’arco di quasi due secoli.
Dal 1287 al 1456 l’altare, composto da lamine d’argento sbalzato e cesellato, fu lavorato e arricchito dai maggiori maestri orafi del tempo. Il paliotto dell’altare (corrispondente alla parte “bassa” dell’altare) narra la Vita di San Jacopo e le vicende dell’Antico e del Nuovo Testamento; la parte “alta”, denominata dossale, presenta una bellissima statua centrale raffigurante San Jacopo in trono circondato da Santi e Apostoli.
Filippo Brunelleschi a Pistoia
Tra gli artisti principali che hanno lavorato a questa magnifica opera ricordiamo anche il giovane Filippo Brunelleschi. Appena ventenne, fu chiamato insieme alla sua Bottega per realizzare una formella rappresentante due profeti, Isaia e Geremia.
L’espressività dei volti, la volumetria delle figure, il panneggio delle vesti denotano una mano abile ed esperta, frutto di un talento rinascimentale destinato a fare grande il suo nome nel panorama artistico.
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