La Moda nel Medioevo: come ci si vestiva in epoca medievale

abbigliamento dama medievale

 

Ecco a voi un breve approfondimento sull’abbigliamento in epoca medievale: i tessuti, i colori e i capi più in voga nella moda del Medioevo.

La Moda nel Medioevo: come ci si vestiva in epoca medievale

Una prima premessa che dobbiamo assolutamente fare parlando di abbigliamento durante il Medioevo è che, contro ogni immagine comune che vede quest’epoca come un periodo buio e nero, i colori erano invece assoluti protagonisti.

I colori nell’abbigliamento medievale

I colori erano, come dicevamo, protagonisti assoluti. Ed erano moltissimi: materie prime di origine vegetale e animale tingevano le stoffe che così acquisivano maggiore o minor pregio a seconda del costo e della rarità delle materie da cui derivavano.

L’arte dei tintori, ovvero di coloro che tingevano le stoffe, richiedeva ingenti quantità di denaro poiché alcuni colori venivano ottenuti da lavorazioni di materie difficili da reperire. La città di Lucca fu tra le prime a divenire epicentro dell’attività dei tintori; molti di essi, come i mercanti di stoffe, appartenevano a comunità ebraiche.

Per darvi un’idea della varietà e del diverso apprezzamento dei colori, possiamo ricordare che il rosso cremisi – ottenuto dal chermes – era certamente la tinta più costosa, e dunque molto amata dai nobili e i ricchi possidenti. L’azzurro era invece molto apprezzato dai Veneziani mentre il verde era consigliato a scopi medici, per “riposare la vista”.  Il nero era molto difficile da ottenere e dunque ampiamente diffuso tra le classi dominanti come medici, avvocati, patrizi e nobildonne. Il giallo, al contrario, era generalmente molto poco amato poiché spesso indossato da soggetti al margine della società (come le prostitute).

Un ampio ventaglio di colori era dunque presente in epoca medievale. La cosa curiosa è che spesso i colori si indossavano abbinati, creando accesi accostamenti e motivi decorativi. Tra gli accostamenti più comuni nelle vesti femminili del Trecento ricordiamo il cremisi con il nero e l’oro, l’oro con il lilla rosato, il verde cupo con il nero, il viola ametista con il verde oliva, l’azzurro con il rosso e l’oro.

La grande produzione italiana

Il Duecento è il secolo dei liberi comuni e del grande sviluppo dei traffici commerciali che permisero di importare in patria merci di straordinario valore. Questa espansione segnò un periodo di crescita esponenziale delle attività mercantili e artigianali, ormai ampiamente affermate in tutte le principali città italiane.

Firenze e la Toscana vantavano floride attività di tessitura della lana e dei tessuti in generale tanto che, delle sette Arti Maggiori fiorentine, tre riguardavano l’abbigliamento: l’Arte di Calimala (lavorazione della lana), l’arte di Por Santa Maria (lavorazione della seta) e l’arte dei Vaiai (lavorazione del vaio, delle pellicce).

Questa felice esplosione delle arti legate alla lavorazione di tessuti fu strettamente connessa al rapido e continuo evolversi della moda e dall’altissima domanda di prodotti di lusso. Non è un caso infatti che a partire dagli anni ’50 del Duecento si iniziano a moltiplicare gli Statuti che regolavano e limitavano la tessitura nelle varie città d’Italia.

I capi d’abbigliamento

Per tutta l’epoca romana una vera distinzione tra abbigliamento femminile e maschile non fu mai presente. Vestirsi rispondeva ad un’esigenza pratica, ovvero ripararsi dagli agenti atmosferici, e i capi non erano poi così marcatamente diversi per i due sessi.

Con l’avvento dell’epoca feudale e con la divisione in classi, queste distinzioni iniziarono ad emergere. Ciononostante, molti capi continuarono ad essere comuni sia agli uomini che alle donne.

Vediamo insieme i principali capi d’abbigliamento nella moda del Medioevo:

  • Guarnello: era una veste femminile da sotto, scollata e senza maniche. Era spesso indossata come veste da casa nelle fasce popolari o sotto abiti più eleganti tra i più ricchi. Aveva lo stesso nome la tunica semplice maschile.
  • Cotta: questa era un’ampia tunica con maniche larghe e lunghe, comune sia a uomini che donne. Era spesso realizzata con tessuti pregiati e indossata in occasioni speciali.
  • Guarnacca: era una sopravveste larga e lunga, solitamente senza maniche e chiusa ai lati sotto le ascelle.
  • Giornea: la giornea era una sopravveste senza maniche, aperta davanti e sui fianchi, ampia e svolazzante ma stretta in vita. Era un capo sia maschile che femminile e sopravvisse e si arricchì in epoca rinascimentale.
  • Pelliccione: indumento usato sia dagli uomini che dalle donne dall’XI al XV secolo. Si portava sia sopra che sotto altre vesti, con la parte del pelo rivolto verso il corpo.

Abbiamo naturalmente ripercorso soltanto una piccola parte dell’evoluzione della moda nel Medioevo: le varianti furono  infatti moltissime, sia in termini cronologici che geografici.

Vestire il Medioevo oggi

Ciò che sicuramente oggi resta di questo affascinante mondo è l’interesse per queste vesti suntuose e variegate, espressione di un tempo ricco di stimoli ed evoluzioni. Lo struscìo delle vesti, il brillare delle pietre preziose, i copricapi e gli accessori… Com’è possibile resistere?

Se sei interessato ad approfondire l’argomento e a vestire i panni (è proprio il caso di dirlo!) di una vera dama o di un vero cavaliere, partecipare ad un banchetto e vivere l’emozione del Medioevo da attore protagonista potrebbe essere senz’altro un buon inizio! SCOPRI DI PIU’

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