Cene e banchetti medievali: tutte le curiosità sul mangiare nel Medioevo

tavola medievale

 

In questo articolo troverai tutte le curiosità sul mangiare nel Medioevo: le abitudini a tavola e le caratteristiche di cene e banchetti medievali.

Cene e banchetti medievali: tutte le curiosità sul mangiare nel Medioevo

L’epoca che normalmente denominiamo Medioevo è in realtà un periodo di tempo molto lungo. E’ dunque necessario specificare che le abitudini della tavola mutarono notevolmente nel corso dei secoli. Quello che proveremo a fare, in questo breve approfondimento, è cercare di dare una visione generale su quelle che erano le consuetudini alimentari e di bon ton più significative e – perché no? – più curiose.

 

Mangiare nel Medioevo

Per prima cosa soffermiamoci sulla tavola. Quando si immagina una cena o un banchetto medievale è impossibile non pensare alle lunghe tavolate rettangolari, spesso posizionate a ferro di cavallo, viste nei film storici.

Ebbene, quest’immagine è relativamente corretta. Fino al XII secolo infatti le tavole erano strette e lunghe e i commensali sedevano su un solo lato di esse per facilitare il servizio e l’intrattenimento ed erano movibili. L’etimologia del termine “banchetto” deriva proprio dal fatto che in gran parte dei casi i tavoli non erano altro che lunghe assi di legno poggiate su cavalletti – o “banchetti”, appunto – che poi venivano richiusi e spostati una volta finito il ricevimento. L’intrattenimento, un vero e proprio spettacolo continuo con danze, musiche e acrobazie, aveva solitamente luogo in posizione al centro del “ferro di cavallo”.

Tuttavia, al di là di questa disposizione molto comune nel nostro immaginario, in un secondo momento prese avvio l’abitudine di disporre i commensali intorno a tavole rotonde. Queste ultime rimandavano al concetto di uguaglianza e parità (ricordate Re Artù e i cavalieri della Tavola Rotonda?) ed ebbero una buona diffusione anche nelle corti.

Il Galateo a tavola e le posate nelle cene medievali

Se oggi mangiare a tavola con le mani, anche in contesti informali come tra amici e familiari, è generalmente considerato segno di maleducazione, in epoca medievale (e non solo!) non lo era affatto.

Forchette

La diffusione delle posate ebbe una storia lunga e travagliata. La forchetta ad esempio esisteva già da tempo (almeno dall’VIII secolo) ma era considerata peccaminosa e disdicevole, specialmente per le donne, e dunque poco usata. La sua diffusione dovette attendere diverso tempo. Solo sul finire del XIV secolo si iniziò ad utilizzare più comunemente, in abbinamento alla diffusione di un alimento diventato poi un cardine della tradizione gastronomica italiana: la Pasta.

Già gli antichi Romani conoscevano la pasta ma quest’ultima non ebbe grande fortuna se non sul finire del Trecento. In questo periodo essa veniva infatti prodotta e consumata ma non veniva “categorizzata” come facciamo oggi. In altre parole, si mangiavano gli antenati delle lasagne e dei tortelli, chiamati al tempo in modi diversi.

Comunque, fu proprio questo nuovo alimento, “sfuggente” e non facile da afferrare con le mani, ad imporre progressivamente l’uso della forchetta a tavola.

Cucchiai

Il cucchiaio ebbe un destino ben più lineare sulle tavole dei nostri antenati. Il termine deriva da “cochlea” ovvero “conchiglia” per la sua forma: con la sua parte tondeggiante era infatti lo strumento più adatto per raccogliere liquidi. Proprio per questo utilizzo si diffuse rapidamente alle mense dei più umili: spesso realizzato in legno, serviva infatti per raccogliere zuppe e minestre, divenute parte integrante dell’alimentazione dei più indigenti.

Proprio perché molto diffusi nelle fasce popolari, i cucchiai non furono mai apprezzati dai nobili. Essi preferivano piuttosto trasformarli in manufatti d’arte da realizzare in materiali preziosi come la madreperla, l’argento o l’onice.

Coltelli

Ben diversa invece fu la diffusione dei coltelli. I coltelli erano un’estensione dei pugnali e spesso erano oggetti personali che i cavalieri avevano già con sé e poi posavano sulla tavola. (Eh già, è da qui che deriva il termine “posate”!) Nei banchetti nobili, tuttavia, i coltelli si trovavano spesso anche già apparecchiati, a conferma del fatto che erano la posata più largamente utilizzata dai commensali.

I servitori presentavano ai nobili le pietanze già tagliate e sporzionate su ampi vassoi che venivano poggiati sulla tavola ogni due-tre commensali, che così potevano facilmente servirsi facilmente da soli. Questi ultimi infatti infilzavano il cibo dai vassoi con i coltelli o, come detto prima, portavano le pietanze alla bocca direttamente con le mani.

tavola banchetto medievale firenze

Ma non ci si sporcava?

Eccome! E per di più, i tovaglioli non esistevano affatto. Il che significa che i commensali – uomini e donne – erano costretti a pulirsi le mani con la tovaglia. Spesso quest’ultima era doppia, di modo che i servitori potessero cambiarla a metà servizio per permettere ai signori di mangiare su porzioni di stoffa sempre pulite.

Inoltre, i commensali si sciacquavano frequentemente le mani unte grazie a delle bacinelle con acqua profumata (acqua e limone o acqua e petali) che i servitori provvedevano a portare a tavola. Questa abitudine ci ricorda molto ciò che accade oggi quando al ristorante, dopo una portata di pesce, ci vengono offerte le salviette umidificate al limone.

Il Medioevo oggi

Adesso che abbiamo fatto un breve excursus su alcuni degli aspetti principali del mangiare nel Medioevo, non possiamo che tornare a sognare sontuose cene e festosi banchetti medievali. Ma esistono ancora oggi?

Sì, nel cuore della Toscana esiste un ristorante in cui sentirsi ancora una dama o un cavaliere… Non ci credi? Scoprilo adesso!

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